Fabio Lai, classe ’82, originario di Rocca Priora in provincia di Roma. Appassionato di pasticceria fin da bambino, a soli tredici anni inizia a lavorare in bar/pasticceria del suo paese (Tuccio bar) andando contro la volontà dei genitori in quanto ritenuto troppo piccolo per intraprendere un percorso lavorativo. Dopo aver frequentato la scuola alberghiera di Marino (RM), inizia a girare l’Italia dove farà diverse esperienze di alto livello. Inizia con lo Chef Alberto Annarumma (1 stella Michelin) con il quale cresce e si inserisce nel mondo della ristorazione di alto di livello. Grazie a Lui, arriva a Palazzo Sasso a Ravello in costiera amalfitana al servizio dello Chef Lavarra (1 stella Michelin); li conosce Stefano Baiocco (2 stelle Michelin), dove poi lo seguirà al ” Grand hotel Villa Feltrinelli” con cui ha avuto l’esperienza più lunga. Durante questa esperienza ha avuto modo di imparare l’amore per l’ essenze arboree e floreali del suo orto. Lai arriva a Milano, questa volta al servizio di Chef Carlo Cracco presso “Cracco Peck” (all’epoca 2 stelle Michelin). Dopo l’esperienza milanese viene chiamato alla dimora storica del Park Hotel Villa Grazioli, prima Relais & Chateaux poi Small Luxury Hotel di Grottafferata (RM) come Chef e vi rimane per quattro anni. A 29 anni viene presentato a Milano da “Gribaudo”, “Cucina Gourmet” e “La nuova cucina” come Chef emergente.

Successivamente si sposta in Germania alla ricerca di nuove esperienze. Torna in Italia e approda al ristorante di villa Mercede, “La cucina con vista”, dove inizia come sous-chef e poi come chef insieme a Patrizio Cascapera. Nel settembre 2019 fino a Marzo 2020 approda come Chef allo storico Caffè Meletti di Ascoli Piceno. A seguito della pandemia il rapporto si interrompe. Nell’estate dello stesso anno prova l’esperienza estiva allo chalet Iguana di Porto d’Ascoli… ma già con delle idee molto chiare finisce la stagione estiva per cercare qualcosa di suo, per far conoscere il suo pensiero di ristorazione. Finalmente il 6 maggio 2021 apre insieme a suo cognato nonché direttore di sala, Alessio Ciccarelli,  il Ristorante Minerva.